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UNOCONTROUNO : GIORGIO REALI

14/03/2019



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UNOCONTROUNO: GIORGIO REALI

In tre stagioni dalle giovanili alla Serie D, affrontando un solo campionato tra “i grandi” in Promozione. La scorsa estate, e i mesi correnti, se la ricorderà sicuramente Giorgio Reali passato dal Real Melegnano, Promozione appunto, al Fanfulla in Serie D. Un doppio salto di categoria che sicuramente in pochi possono dire d’aver fatto, soprattutto a 18 anni. Difficoltà? Sicuramente ce ne sono state, sotto tutti i punti di vista. <<Il salto che ho sentito maggiormente è stato quello dalla Promozione alla serie D, in minor misura invece quello dal settore giovanile alla prima squadra – racconta -. Le principali difficoltà sono state inizialmente di tipo tecnico e tattico perché mi sono subito reso conto che il ritmo a cui si giocava era molto più veloce rispetto a quello a cui ho giocato fino a pochi mesi prima, così come la qualità del gioco e la cura della tattica è molto più alta>>. Un aiuto però nell’adattarsi al nuovo calcio è arrivato anche grazie alla vicinanza dei compagni di squadra. <<A livello di inserimento nel gruppo devo dire che mi trovo benissimo in questa squadra e che sono contento di essere qui – ammette -. Mi avevano parlato di un gruppo affiatato l'anno scorso e devo dire che quest'anno sto sentendo molto questa voglia di stare insieme e di divertirsi>>. Un aiuto nella crescita fuori e dentro dal campo arriva dai pariruolo che vantano curriculum sicuramente importanti come Rossi, Brognoli e Laribi, sempre disponibili ad aiutare i più giovani. <<Ho la fortuna di potermi allenare con loro, tre giocatori eccezionali e specialmente delle grandi persone – non esita a ricordare -. In allenamento spesso vengo ripreso perché sbaglio ma so che il loro rimprovero è per farmi esprimere il meglio e per aiutarmi. Posso soltanto ringraziarli, così come gli altri compagni e il mister, perché mi stanno insegnando molto>>. Classe 2000, Reali sta affrontando gli ultimi mesi delle scuole superiori, al Cesaris di Casalpusterlengo, che porteranno agli esami di maturità di giugno prima dell’iscrizione all’università e quindi ad un nuovo inizio in campo scolastico. Mesi quindi difficili in cui si deve coniugare studio e allenamenti quattro giorni alla settimana, a cui si aggiunge la partita della domenica e le convocazioni con la Juniores Nazionale il sabato. <<Esco di casa molto presto al mattino per prendere il treno e andare a scuola, coniugare allenamenti e studio non è stato semplice soprattutto all'inizio, ma poi col tempo mi sono abituato ed è diventato più semplice – ricorda -. Studiare la sera è diventato col tempo un obbligo se si vuole fare entrambe le cose. Ho intenzione di continuare gli studi, probabilmente mi iscriverò alla facoltà di ingegneria al Politecnico di Milano, ho già superato il test d'ingresso, ma non ho ancora deciso che facoltà>>. Sacrifici che si fanno se si vuole perseguire i propri sogni.  <<Per me il calcio è una passione che mi accompagna nella vita da quando sono nato – spiega Reali -. Giocare a calcio mi rende felice e allo stesso tempo mi fa divertire come un bambino. È una parte integrante della mia vita.Sinceramente prima di quest'anno non ho mai pensato di diventare calciatore visto che giocavo in categorie più basse. Da grande mi piacerebbe avere a che fare con il mondo che si occupa dell'energia "pulita" e le fonti rinnovabili, anche se spero di rimanere nell’ambiente calcistico come allenatore o collaboratore in qualche settore giovanile>>. Sabato intanto nell’amichevole con il Villa d’Almé è arrivata la prima rete in maglia Fanfulla, quella che ha pareggiato i conti prima che lo stesso Reali si guadagnasse il rigore decisivo trasformato da Pezzi. <<È stata una bella emozione perché non me lo aspettavo – conclude -. Quando ho tirato e ho visto il portiere che ha toccato il pallone e la palla che stava entrando piano piano ho avuto quasi paura che non entrasse. Quando l'ho vista entrare invece ho provato gioia immensa ed emozione>>.

 

 

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