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UNOCONTROUNO : GABRIELE ARODI

28/02/2019



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UNOCONTROUNO: Gabriele Arodi

Umiltà, serietà e tanta voglia di giocare a quel calcio che ama sin da bambino (così come la fisica): possiamo riassumere così tre delle tante sfaccettature del carattere di Gabriele Arodi, centrocampista di Tavazzano del Fanfulla. Alla sua seconda stagione in prima squadra, anche se tra le fila del Guerriero ha militato anche nelle giovanili prima di passare al Piacenza, Arodi è uno di quei giocatori che quando viene chiamato in causa da mister Ciceri risponde sempre presente. Mai polemico, sempre pronto a sudare per la maglia bianconera e per tutto il mondo del Guerriero che tanto apprezza. Una prima punta trasformatasi con gli anni in centrocampista, anche se non è raro l’utilizzo nel tridente d’attacco, soprattutto ad inizio di questa stagione, da parte di Ciceri. <<Gioco a calcio da quando ho 6 anni, da sempre quindi e non posso non dire che per me è praticamente tutto – esordisce -. Mi piacerebbe praticarlo per tutta la mia vita, però so anche che non è un percorso facile e non è scontato riuscirvi. Dò sempre il massimo, ma so che sarà un percorso lungo>>. Oltre al calcio quindi ci sono anche gli studi, in ingegneria aereospaziale a Milano. Un percorso universitario che pochi conoscono e concentrato tutto sulla fisica, <<una materia che mi è sempre piaciuta. Avevo diverse opportunità di fronte in estate, poi ho optato per quello che sto facendo ora alla Bovisa di Milano. L’università è molto più impegnativa della scuola tradizionale e richiede costanza, molto tempo e tanto tanto studio soprattutto a casa perché allenandomi al pomeriggio devo saltare molte lezioni che poi recupero da solo. Diventa quindi difficile coniugare le due cose ma sono felice di farlo>>. Come detto mai una polemica arrivata dal 19enne di Tavazzano nonostante non venga impiegato in tutte le partite. <<Gioco con persone nel mio ruolo che hanno militato tutta la vita in Serie D e Serie C quindi da loro ho solo da imparare – ricorda -. Allenarmi fianco a fianco con loro mi aiuta a crescere sempre di più. Il mio compito è quello di farmi trovare pronto quando il mister ha bisogno di me e per farlo mi alleno sempre al 100% dando ogni giorno il massimo. Per me è un onore giocare per la squadra di Lodi, quella con più storia nel lodigiano>>. Ed è proprio così, quando Arodi viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto. Basti pensare a due partite, una della stagione passata e una della corrente. Nel 2018 siglò al 90’ il gol decisivo nella rimonta sul Legnano, partita fondamentale per la vittoria del campionato, mentre alcune settimane fa è arrivato il primo gol in Serie D, nella partita pareggiata 1-1 con il Calvina. <<Il gol è stata quasi una liberazione perché lo aspettavo da un po’ – ricorda -. Veder la palla entrare mi ha reso molto felice. I miei compagni mi avevano preannunciato proprio prima della partita che avrei segnato e così è stato>>. Nelle ultime partite Arodi è stato chiamato spesso in causa, anche quattro giorni fa al Braglia di Modena, <<un’emozione speciale, certi stadi e ambienti li vedi solo in televisione e invece ho avuto il privilegio di giocarvi. È stato davvero molto bello, un’esperienza unica che ricorderò per sempre>>. Ricorderà Arodi, ma anche tutta la squadra che proprio il centrocampista vuole ringraziare per quello che gli è stato dato sino ad oggi, oltre a <<quelli con cui ho cominciato a giocare “nei grandi”. Non dimentico poi mister Ciceri, la mia famiglia che mi ha sempre seguito e mi ha fatto diventare ciò che sono oggi e Stefano Granata, una bandiera del Fanfulla, che ho avuto come allenatore al tempo dei giovanissimi proprio a Lodi e mi ha aiutato a crescere molto>>. Un posto nel cuore di tutti i giocatori che indossano la maglia bianconera è anche riservato ai tifosi, sempre presenti, sia domenica al Braglia sia nel turno infrasettimanale di dicembre a Zola Predosa. Un sostegno immancabile per tutti i giocatori, importante e che dà al Guerriero una spinta in più ogni partita. <<È bello vederli sempre al nostro fianco – conclude Arodi -. Hanno un’importanza incredibile per noi, sono pronti in ogni momento a sostenerci e non accade ovunque questo. Speciale è anche il fatto che dopo ogni partita in casa ci si trova tutti insieme per un aperitivo e scambiare qualche opinione>>. 

 

 

 

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