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UNOCONTROUNO : SIMONE DIANA

24/01/2019



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UNOCONTROUNO: Simone Diana
Arrivato in punta di piedi mettendosi a disposizione di mister Ciceri cambiando anche zona di campo con la massima umiltà che a volte manca negli under. Simone Diana è questo, un ragazzo che ama il calcio, che farebbe di tutto per continuare il proprio sogno di calciatore e che nonostante i soli 20 anni può vantare importanti esperienze in giro per l’Italia. Arrivato in estate al Guerriero, il nuovo ospite di Unocontrouno si è preso a suon di buone prestazioni l’out di sinistra del pacchetto arretrato del Fanfulla: una zona diversa in cui è stato abituato ad agire fino ad ora come detto. <<Ho quasi sempre giocato a destra e in posizione più avanzata – racconta -. Non ho avuto problemi però a cambiare fascia e ad adattarmi, fa anche ciò parte del mio percorso di maturazione. Devo ringraziare persone come Brognoli e Patrini che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando molto a crescere e a migliorarmi giorno dopo giorno sia in campo sia anche fuori>>. Un po’ di esperienza però Diana l’aveva accumulata anche negli anni scorsi. Dopo le esperienze con Cimiano, l’ex Pergocrema e Monza, il 20enne di Peschiera Borromeo si è spostato in Puglia, a Martina Franca per la precisione, per poi trasferirsi nelle ultime due stagioni al Pescara, esperienza di grande rilievo che gli ha permesso di allenarsi con la prima squadra in alcune occasioni, senza poi dimenticare le presenze con l’Under 17 e 19 della Nazionale. <<Spostarmi per l’Italia mi ha permesso sicuramente di crescere tanto e velocemente perché sei lontano da casa e devi cavartela da solo – spiega -. Conosci nuovi posti, nuove persone che la pensano e vedono il calcio ma non solo diversamente da te. Essere poi chiamato in Nazionale è qualcosa di veramente bello, ti responsabilizza ancora di più perché indossi i colori del tuo Paese e devi difenderli in campo. È qualcosa che ti segna dentro>>. Esperienze effettuate proprio per amore di questo sport, <<perché per me il calcio è vita. Lo pratico da quando ho 6 anni e non potrei immaginarmi senza. È la mia più grande felicità e giocarci mi dà ogni volta una grande soddisfazione, tant’è che non ho mai pensato di fare altro quando ero bambino, ho sempre voluto giocare a calcio senza voler intraprendere altre strade>>. In estate il passaggio al Guerriero e il ritorno in famiglia a Peschiera. <<Non potevo dire di no alla chiamata del Fanfulla – commenta -. Appena arrivato ho capito subito che Lodi è una piazza importante. Lo sapevo già perché sin da bambino conoscevo la storia di questa squadra e ci avevo giocato contro nelle giovanili. È stata poi una bella scoperta vedere quanto i tifosi tengano alla squadra, sono sicuramente una componente importante per noi e che ci dà forza ogni partita>>. A dare il sostegno necessario a Diana c’è poi la famiglia, <<mio padre soprattutto che mi ha sempre seguito in ogni mia esperienza – ricorda -. Anche quando ero in Puglia è sempre venuto a vedermi giocare. È sempre stato ed è anche adesso al mio fianco in ogni momento e quindi non posso che dirgli grazie per quello che fa>>. Nello spogliatoio si è subito inserito bene Diana legando con tutti i compagni. Ma con uno di questi si è instaurato un grande rapporto d’amicizia. <<Viaggio tutti i giorni con Premoli, abitiamo entrambi a Peschiera e abbiamo stretto amicizia con il passare dei giorni – spiega -. Non ci conoscevamo prima di trovarci qui al Fanfulla, quindi è proprio qualcosa che è nato qui. Ora ci capita spesso di trovarci anche fuori dal campo per passare del tempo con le nostre ragazze tutti insieme>>. Amicizia che ovviamente spera che vada avanti per anni, così come la carriera da calciatore. E quando questa finirà, <<continuerò con il calcio – ammette -. Non so in che veste e con che ruolo, l’importante è che sia un incarico che mi porti sempre a stare in mezzo al campo. Dal preparatore atletico all’allenatore quindi, vedremo poi con il passare degli anni>>. Ora però si pensa solo a giocare, ad allenarsi duramente in settimana e a farsi trovare pronto la domenica, aggiungendo sempre quel pizzico di scaramanzia che non guasta mai. <<Vado sempre in palestra quattro mattine alla settimana – conclude -. Il giorno prima della partita invece effettuo una serie di esercizi, dagli addominali alle flessioni. Il numero? Sempre lo stesso, ma non si dice per scaramanzia>.

Diana, come tutti i giocatori del Guerriero, vi aspetta domenica a Fiorenzuola.

 

 

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