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UNOCONTROUNO : MATTEO BARZOTTI

03/01/2019



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UNOCONTROUNO: Matteo Barzotti
Passato Natale e Capodanno ritorna in campo il Guerriero e ritorna anche Unocontrouno, la rubrica tutta dedicata ai giocatori del Fanfulla e in cui vengono messi in risalto aspetti e curiosità extracalcistici. Ospite questa settimana Matteo Barzotti. Attaccante classe 1992, Barzotti è arrivato in estate a Lodi dal Seregno. In passato il 26enne marchigiano ha vestito anche le maglie di Monza, tra Serie D e LegaPro, Caronnese, Olginatese e Folgore Caratese per un totale di poco meno di 250 presenze e 65 gol. <<Il calcio? Per me parte integrante della mia vita, fa parte del quotidiano ormai – spiega l’attaccante -. Nel corso degli anni è passato dall’essere un semplice divertimento quando ero piccolo a diventare praticamente un lavoro. Condiziona ormai la mia vita>>. Laureato in Scienze dell’Organizzazione nel marzo 2017, Barzotti ha lasciato la natia Cagli, in provincia di Pesaro Urbino, a soli 15 anni per trasferirsi proprio in Lombardia. <<Con il tempo il senso di mancanza da casa è andato via via affievolendosi – ricorda -. Ormai per me è diventata la normalità essere lontano da casa mia: anzi, sarebbe per me strano forse ritornare stabilmente a Cagli. Mi piace viaggiare, scoprire e sperimentare, riuscirebbe difficile quindi per me rimanere a casa>>. Non che momenti difficili non ce ne siano stati. In particolare quasi sei anni fa la nostalgia di casa è ritornata a Barzotti, ma l’intervento di una persona su tutte lo ha aiutato. <<Quando ero alla Caratese avevo appena iniziato l’università, ma a Carate avevano deciso di cedermi all’Olginatese – ricorda -. Non capivo il perché, non riuscivo a trovare un motivo per stare così lontano da casa e così ero vicino a ritornare nelle Marche. Poi ho mantenuto i contatti con mister Zaffaroni che mi ha portato con sé per due anni alla Caronnese e poi al Monza per un’altra stagione e mezzo. Lui è quella persona da cui ho imparato di più. Ci sono stati dei momenti di confronto ovviamente, ma molto spesso ero d’accordo con lui>>. In estate come detto Barzotti lascia Seregno per arrivare a Lodi, <<un’esperienza intrigante. Mi ha fatto sicuramente piacere la chiamata del direttore Cera. Il Fanfulla è una realtà importante, l’avevo già incontrata due stagioni fa in Serie D. Una società molto seria e che mi è subito parsa interessante>>. Fino ad ora le reti messe a segno sono due, con il Modena e con il San Marino, sempre alla Dossenina e nell’arco delle prime due settimane di novembre. Alcuni tifosi si aspettavano di più a livello realizzativo, <<ma quando sono in campo cerco di non ascoltare molto quello che viene detto dagli spalti, cerco di pensare solamente a quello che devo fare – spiega -. Ovviamente fanno piacere gli applausi, cerco di farmi toccare il meno possibile però da critiche ed elogi. Anche da Social e giornali cerco di tenermi lontano per non leggere opinioni o giudizi>>. Così come in campo, Barzotti è anche nella vita di tutti i giorni. <<Non esco molto, vado in centro città solamente quando è indispensabile o perché voglio andare fuori a cena – ammette -. Solitamente rimango a casa a leggermi un libro o a seguire canali YouTube che trattano temi di mio interesse>>. Nella vita di Barzotti non c’è solo il calcio infatti. Grande spazio hanno anche il basket, l’imprenditoria e la finanza, senza dimenticare i viaggi. <<Mi piace molto scoprire le nuove realtà, ampliare i miei orizzonti vedendo posti nuovi – spiega -. Da piccolo tifavo Juventus e mi piaceva molto Del Piero, poi con il tempo ho iniziato a seguire molto di più il basket>>. E nel suo futuro Barzotti che farà? Sicuramente la carriera sarà ancora lunga vista la giovane età, e questi anni saranno decisivi per la costruzione di un futuro. <<Non so, ho diversi interessi come detto – conclude -. Per me il calcio è importantissimo, ma non è l’unica cosa al mondo. Proprio grazie al calcio ho molto tempo per dedicarmi ad altro, coltivare le mie passioni e ciò che mi piace al di fuori del “pallone”. Ovviamente è difficile farle combaciare tutte ed è per questo anche che al momento non so cosa farò quando smetterò di giocare a pallone. Sono sicuro però che sono questi gli anni decisivi per costruire il mio futuro, e sono altrettanto convinto che mi piacerebbe fare qualcosa che faccia crescere me e le altre persone con cui avrò a che fare>>.

 

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