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UNOCONTROUNO : OMAR LARIBI

01/11/2018



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UNOCONTROUNO: OMAR LARIBI
Ritorna l’ormai tradizionale appuntamento con unocontrouno. Come ogni giovedì un giocatore del Guerriero si racconta, mette in mostra lati del carattere che in pochi conoscono tra campo, passioni e vita privata. Ospite di oggi Omar Laribi, il pitbull del centrocampo bianconero. Uno dei giocatori più amati dalla tifoseria lodigiana: sempre positivo, sempre disponibile verso i supporters e con il sorriso sulle labbra, Laribi, numero 4 sulle spalle, ogni domenica getta il cuore oltre l’ostacolo dando tutto per i colori bianconeri. <<Giocare per il Fanfulla è per me un orgoglio – racconta -. Disputare le partite interne alla Dossenina, stadio che ha ospitato anche partite con migliaia di tifosi, non può che dare una grande carica. Vedere poi nell’ultimo periodo un’affluenza sempre maggiore da parte dei cittadini di Lodi fa un gran piacere>>. Quella attuale è la seconda stagione di Laribi con la maglia del Guerriero, mentre in passato tra le tante maglie indossate in Serie D ci sono quelle di Olginatese, Pro Sesto e Milano City. Alla prima presenza con il Fanfulla il gol nell’amichevole persa con il Crema, <<nonostante la sconfitta un’emozione unica giocare e andare a segno – prosegue -. Non finirò mai di dire che giocare alla Dossenina è un’emozione unica. Da avversario invece ricordo i gol con il Luino al portiere Vaccaro e il gol in Serie D due stagioni fa con l’Olginatese con gol del vantaggio segnato da Brognoli>>. La vittoria del campionato da protagonista in quell’indimenticabile 29 aprile, il pianto in mezzo al campo abbracciando gli amici, i compagni di squadra ed i parenti. Poi l’iniziale distaccamento dal Fanfulla. <<Mi ha fatto davvero male perché ero stato benissimo a Lodi – ammette -. Sono state settimane difficili perché non era per me facile accettare di non far più parte del Fanfulla>>. Poi il ritorno, gli allenamenti durante la preparazione estiva e poi la firma del nuovo contratto. <<Contento ovviamente, ma più di quello mi sentivo pronto e determinato perché volevo far ricredere tutti quelli che non avevano creduto in me>>. Determinazione, cattiveria agonistica e tanta voglia di migliorarsi sempre: un vero esempio in campo e fuori Laribi che durante gli anni del settore giovanile ha imparato seguendo passo passo i grandi giocatori. <<Ho sempre seguito chi era più grande di me. All’Inter osservavo come calciava Veron o come si imponeva Zanetti, grandi esempi per me>>. E tra le grandi personalità che Laribi ammira possiamo mettere anche la famiglia. <<Mia madre ha sempre seguito me e mio fratello – ricorda -. Anche la mia fidanzata da due anni a questa parte sta attraversando mari e monti pur di vedermi ed ogni volta entrare in campo e vederla sulle tribune per me è una gioia>>. Per ovvi motivi il fratello Karim non può essere tutte le domeniche al campo, ma ricopre comunque un ruolo importante nella vita del nostro Omar. <<Siamo cresciuti assieme, è stato il mio compagno di giochi, mi basta vederlo felice e io sto bene, non desidero altro>> ammette Laribi che tra le persone che hanno lasciato un segno nella sua lunga carriera non può che ricordare “il Batta”, Alessio Battaglino, il metronomo del centrocampo del Fanfulla vincitore del girone A d’Eccellenza la scorsa stagione. <<Con lui ho iniziato a giocare tanti anni fa, circa sette la prima volta – spiega -. Da lui ho imparato tantissimo, arrivava dai professionisti e mi ha insegnato molto. Di questo non finirò mai di ringraziarlo. Per quanto riguarda gli allenatori invece noto una grande e maggiore preparazione negli allenatori delle “serie minori”, non mi sento però di nominare una figura sopra le altre questo ruolo, ne ho avuti tanti bravi>>. Ogni domenica è una nuova sfida e Laribi arriva sempre con la massima preparazione possibile. <<Non ho riti – chiarisce -. Voglio solo arrivare pronto, quindi mi pulisco sempre le scarpe, sistemo i tacchetti e la sera prima preparo tutto ciò che mi serve. Per me ci si prepara in settimana, non c’è alcun rito portafortuna>>. Ma cosa farà Laribi al termine della carriera? <<Non lo so ancora – riflette -. Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, e l’apertura di un centro sportivo a San Donato si inserisce in quest’ottica. Al centro del mio progetto di futsal (Laribi gestisce una squadra di calcio a 5, la San Donato Futsal, ndr) ci saranno i bambini che possono imparare tanto dal calcetto. Tanti giocatori famosi nascono proprio dal calcio a 5, mondo in cui vedo tanto entusiasmo. Come detto tra un anno apriremo un centro sportivo in una zona della città in cui serve avere sempre una luce accesa, un punto di ritrovo per i bambini. Voglio vivere ancora di calcio quando smetterò, lavorando con i più piccoli, questo è quello che vorrei>>.

 

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